Anno sabbatico: come fregarsene degli altri
By Daniela
La domanda
Perché abbiamo deciso di partire per un anno lasciando due lavori stabili e una casa?
Le reazione degli altri
Quando abbiamo dato la notizia ai nostri amici credo che la maggior parte di loro ci abbia preso per pazzi. D’altronde era comprensibile, avevamo due lavori a tempo indeterminato, una casa nostra e una vita “avviata”. Eppure, avevamo questo sogno che coltivavamo da tantissimo tempo, quello di partire e vivere un’avventura diversa dalla classica vacanza annuale.
Quando è maturata l'idea
Tutto è partito da quando io, Daniela, ho terminato l’università. Abbiamo trascorso un mese zaino in spalla in Thailandia e ce ne siamo innamorati. E parlo non solo del paese, ma anche del modo di viaggiare. Potersi spostare con quel poco che serve davvero in spalla, decidere giorno per giorno dove andare ed essere liberi di scegliere ci ha fatto capire quanto ci piacesse l’avventura.
Tornati a casa, abbiamo guardato in faccia la realtà e realizzato che eravamo senza soldi e che forse, era giusto per Dario terminare il percorso di studi che aveva iniziato in Italia e lasciare i mille progetti che avevamo ad un futuro non troppo lontano.
E ovviamente, eccoci al 2020, bloccati come tutto il mondo in casa.
Quell’idea, però, è sempre rimasta lì e continuava a farci fremere. Ed è proprio per questo che un giorno, seduti sul tappeto di casa nostra ci siamo guardati e ci siamo detti: è ora.
Perchè partire?
Dopo tutta questa digressione, però, non abbiamo ancora risposto alla domanda iniziale: perchè?
Perchè crediamo fortemente che conoscere stili di vita differenti dai nostri sia fondamentale. Perché crediamo che conoscere ciò che ci circonda possa essere uno stimolo per migliorare. Perché ora siamo giovani e forse in un futuro sarà più difficile farlo. Perché il mondo è grande e ci sono milioni di cose da conoscere e vedere. Perché non vogliamo rimanere per sempre uguali a noi stessi, ma cambiare.
Come facciamo a permettercelo?
L’altra osservazione che ci hanno fatto in tanti è stata: “come fate a permettervelo?” Abbiamo risparmiato per parecchi anni limitando spese che per noi non erano essenziali e mettendo pian piano da parte abbastanza denaro per poter partire. Siamo ricchi? No, per niente e ci fa molto ridere quando ce lo dicono.
Per poter viaggiare così a lungo si deve avere un budget ben stabilito e, soprattutto, pensare a rispettarlo. E questo significa che risparmiamo sul cibo, mangiando quasi sempre cose locali, su alcolici, su resort extra lusso, su colazioni a buffet, su trasporti veloci e tante altre cose di cui normalmente avremmo invece usufruito ad esempio in una vacanza da due settimane. Volete degli esempi? Proprio ieri abbiamo deciso di non spendere €2 (😂) per prendere un tuk tuk ma di camminare per mezz’ora. Oppure abbiamo deciso di prendere un bus normale invece che uno più “lussuoso” per un tragitto di 6 ore per risparmiare €10. Oppure, in città care, scegliamo di prendere stanze con bagni condivisi piuttosto che spendere €10 in più per una stanza nostra. E siamo assolutamente d’accordo che sembri assurdo, ma quei soldi magari li utilizzeremo per il pranzo di domani o per un’esperienza che riteniamo più importante.
Questo per noi vuol dire viaggiare e fidatevi che c’è tanto -tantissimo- disagio e serve un grosso spirito di adattamento, ma è un percorso non solo esterno, ma soprattutto interno che permettere di crescere e rendersi conto delle cose che contano davvero.
Fregatene!
Abbiamo scritto questo articolo perché ci siamo resi conto che, soprattutto in Italia, il fatto di prendersi un anno sabbatico è un argomento ancora mal visto e abbiamo avuto parecchie persone che hanno spento un po’ la nostra fiamma prima di partire. Se c’è qualcuno tra voi che ha un desiderio che la maggior parte delle persone ritiene folle, quello che vogliamo dirgli è: FREGATEVENE. Tra 20 anni nessuno se ne ricorderà, mentre voi vi porterete dentro un’esperienza unica che sia durata una settimana, un mese o un anno, poco importa. Avrete fatto qualcosa per VOI e ne avete avuto il coraggio e già solo per questo dovreste esserne orgogliosi. E se vi servono altre parole di incoraggiamento (e a noi ne sono servite tante!) vi consigliamo di ascoltare il podcast di Gianluca Gotto “il paradiso è qui”, in particolare l’episodio n.3 “voglio cambiare ma ho paura di farlo”. È uno dei nostri preferiti che abbiamo ascoltato e riascoltato in loop.
Siate coraggiosi, la vita è una sola.