Tomar Batalha e Alcobaca, le città dei templari
By Daniela
COME ARRIVARE
- Coimbra-Tomar: circa 1 ora di auto. Abbiamo deciso di passare la notte a Tomar e ripartire la mattina presto del giorno successivo per Batalha.
- Tomar-Batalha: 30 minuti in auto.
- Batalha-Alcobaca: 25 minuti di tragitto.
Il nostro consiglio è quello di visitare Coimbra e Tomar in una giornata e Batalha e Alcobaca il giorno seguente.
DOVE ALLOGGIARE
- Central Family Palace: un edificio antico arredato con mobili d'epoca. L'hotel è di per sè una casa riconvertita per ospitare turisti. Esistono diverse possibilità di prenotazione: quella da noi scelta includeva la stanza con bagno in comune. Molto pulito, un pò freddo in quanto non esiste un vero e proprio sistema di riscaldamento.
DOVE MANGIARE
- Cervejaria Noite e Sol: la scelta è ricaduta su questo luogo essendo uno dei pochi ristoranti aperti in tarda serata. Unici turisti presenti, piatti discreti.
Biglietto cumulativo: per visitare i tre edifici è possibile acquistare un biglietto cumulativo al prezzo di €15.
Tomar
L'attrazione principale della cittadina di Tomar è il magnifico Convento de cristo raggiungibile a piedi dal centro storico con una breve passeggiata. Situato sulla sommità della collina, il convento fu fondato nel 1160 e dichiarato patrimonio UNESCO nel 1983.
La storia della costruzione dell'edificio si intreccia con quella dei templari; costruito per volere del capo provinciale dell'Ordine, il convento ne divenne la sede principale. Essi acquisirono sempre maggiori poteri tanto da inimicarsi il Re e la Chiesa e l'ordine fu, di conseguenza, sciolto. Tuttavia, i templari modificarono il loro nome divenendo l'Ordine del Cristo continuando ad influenzare la scena politica tramite il finanziamento di alcune delle maggiori scoperte del secolo.
L'esterno del convento è cinto da mura difensive, ma è all'interno che si scoprono le opere di maggiore impressione tra cui la chiesa templare,Charola. Composta da 16 lati esterni e 8 interni -richiamo alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme-, questo edificio è unico nel suo genere distaccandosi completamente dalle altre chiese portoghesi dell'epoca. L'unica cosa da fare quando si visita questo edificio è alzare lo sguardo: lasciatevi ammaliare dai meravigliosi dipinti e prendetevi del tempo per osservarli.
Ciò che rende questo castello unico nel suo genere è la compresenza di moltissimi stili architettonici di epoche diverse date dalle molteplici ristrutturazioni. Sul lato occidentale della chiesa è possibile vedere una stravagante finestra in stile manuelino costituita da un intarsio particolare che sembra quasi uscire al di fuori del muro.
Prendetevi del tempo per visitare i chiostri, alcuni dei quali finemente decorati con azulejos, altri più sobri, indicatori del fatto che siano stati costruiti in periodi diversi. Impressionante la mensa in cui sono ancora presenti delle stoviglie dell'epoca; ci siamo ritrovati a passeggiare intorno immedesimandoci nei personaggi che tanto spesso abbiamo letto nei libri.
Particolari anche le stanze da letto disposte in un lungo corridoio costituito da tante piccole porte che consentono l'accesso a delle piccolissime celle.
Alcuni studenti potranno guidarvi alla scoperta del castello -nel momento del nostro arrivo erano tutti occupati quindi non abbiamo informazioni precise-.
Batalha
Per ringraziare la Madonna per la vincita contro i castigliani, il re Giovanni d'Aviz fece costruire nel 1385 questo immenso monastero. Praticamente l'unica attrattiva della città,l'edificio fu dichiarato patrimonio UNESCO nel 1983 si trova in una grossa piazza.
Appagato il nostro stomaco con la colazione nel bar di fronte, ci avviciniamo all'ingresso.
Quest ultimo presenta una enorme porta in cui sono scolpite 78 statue di carattere religioso. L'interno è spoglio e equilibrato rispetto alla magnificenza esterna, ma è proprio la sobrietà del luogo a rendere ancora più spettacolare l'insieme.
In biglietteria vi saranno fornite delle audio-guide: camminate in tondo e lasciatevi guidare dalla storia del luogo. Non perdetevi la Sala capitolare ospitante la tomba del milite ignoto,sempre presidiata da due militari che, allo scoccare dell'ora, effettuano il cambio della guardia. All'esterno sono presenti due chiostri e una cappella incompiuta. La costruzione della chiesa venne infatti interrotta verso il 1800 e un terremoto rovinò irrimediabilmente alcune parti del complesso. Solo al termine di quel secolo il il monastero verrà riconsiderato e restaurato rendendolo il maestoso edificio tutt'oggi presente.
Alcobaca
Il Monastero di Alcobaca venne fondato nel 1153 per celebrare una vittoria militare -come nel caso del monastero di Batalha- e donato all'ordine dei cistercensi per motivazioni politiche. La facciata esterna è tipicamente barocca, ma nel corso degli anni sono stati integrati altri stili architettonici. Il nostro primo impatto è forse un pò deludente; la facciata non può sicuramente competere con il monastero di Batalha. La zona interna, tuttavia, ci sorprende: la semplicità delle linee viene esaltata dai giochi di luce che si riflettono sul bianco degli interni. Ciò che rimane impresso nella nostra mente è la triste storia d'amore di Pietro I. Spostatosi per volere del padre per motivi politici, Pietro si innamora però di Inés de Castro, dama di compagnia della moglie. I due divennero amanti, ma la relazione si fece scomoda per il padre di Pietro, Alfonso IV che incaricò alcuni sicari per uccidere Inés.
Pietro,consumato dal dolore, fece costruire una bellissima tomba per sè e per l'amata all'interno del monastero posizionandole una di fronte all'altra. Si narra, inoltre, che alla morte del padre, Pietro abbia fatto strappare il cuore ai sicari, riesumato l'amata e, dopo averla dichiarata regina, abbia costretto tutti i presenti a baciarle la mano. Se non è vero amore..
Nella parte esterna si trova il Chiostro del Silenzio, un immenso cortile luogo di lettura e meditazione. Anche ora, passeggiando sotto il portico, l'atmosfera è tranquilla e serena. Particolare è la cucina del monastero in cui è presente un grande camino rivestito di piastrelle e una vasca collegata al fiume rendendo possibile l'afflusso diretto di acqua.
Altro elemento molto particolare è la presenza di una porta alta e particolarmente stretta attraverso cui i monaci erano costretti a passare per entrare al refettorio. Chiunque di essi non fosse riuscito ad accedervi -perchè, ovviamente, troppo grasso- sarebbe stato costretto al digiuno. Ci abbiamo provato anche noi.. meglio non dire se siamo riusciti ad attraversarlo o meno!
La visita dura circa 2 ore; prendetevi del tempo per esplorare questo gioiellino, non a caso dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.