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Escursione al Monte Ijen

By Daniela

Escursione al Monte Ijen

INFO GENERALI

COME ARRIVARE

Da Bali a Giava Orientale: La prima tappa da affrontare per effettuare un escursione che vi ricorderete per tutta la vita è spostarvi da Bali a Giava Orientale. L'unico modo è prendere un traghetto da Gilimanuk, nella punta occidentale di Bali. Da qua è facile arrivare a Banyuwangi, città di partenza per molte escursioni in questa terra di vulcani.

Come arrivare da Ubud a Gilimanuk:

  • Taxi: la modalità più facile e veloce è l'utilizzo di un mezzo privato che possa portarvi al porto di Gilimanuk. Il prezzo è circa 600.000 rupie indonesiane (circa 37 euro) per tre ore di auto.
  • Pullman: da Mengwi esiste un pullman pubblico diretto a Gilimanuk in circa 4 ore. Il costo è circa 200.000 rupie (12 euro in totale). Il pullman non si prende proprio dalla stazione, ma bisogna fermarlo mentre passa per la strada principale -chiedete aiuto a qualche passante-.

Come arrivare da Gilimanuk a Banyuwangi:

  • Traghetto: il porto è molto piccolo e viene utilizzato per lo più per traghettare le persone da Bali a Giava orientale. Esiste una carta prepagata che utilizzano gli indonesiani per comprare il biglietto. Non acquistatela in quanto è attivabile solamente nel caso in cui abbiate un conto corrente locale. Chiedete informazioni ad un agente li presente che vi aiuterà ad acquistare il biglietto -anche se al ritorno, hanno tentato di maggiorare il prezzo-

Il nostro percorso è stato parecchio travagliato: da Ubud, infatti, abbiamo preso un taxi in mattinata al costo di circa 150.000 rupie (9 euro in totale) diretto alla stazione dei bus. Ignorando più volte le pressanti richieste dell'autista di condurci fino a destinazione veniamo lasciati in mezzo ad una strada. Attendiamo il pullman sotto l'occhio attento del nostro autista che,prontamente, ferma il bus per farci salire.
Appena saliti notiamo che il prezzo del biglietto del bus risulta maggiorato rispetto al costo reale -100.000 rupie in più-. Assistiamo quindi allibiti alla divisione della differenza tra i due conducenti. Ingoiato l'amaro boccone e tenuto a freno la lingua per evitare ulteriori ritardi sulla tabella di marcia, ripartiamo. Il pullman -i cui anni migliori erano già stati ampiamente vissuti- non ha mai chiuso le porte alla partenza, regalandoci un viaggio all'insegna di emozioni e polmoniti. La gioia dell'avventura, insomma.
Giunti al porto, ci imbarchiamo sul traghetto diretto a Banyuwangi. Da qui prendiamo un taxi per farci condurre vicino al nostro hotel. DOpo 2 km a piedi giungiamo al nostro alloggio, il Dannu's homestay, una semplice camera con bagno in comune senza grandi pretese. Si può facilmente trovare di meglio, ma è stato un ottimo punto di partenza per acquistare l'escursione notturna. L'hotel, tuttavia, è al fianco di una moschea; ciò implica la partecipazione non volontaria a tutta la litania del pomeriggio, mattino e anche sera.

DOVE MANGIARE

Un ottimo ristorante nelle vicinanze è il Java Sunrise Cafè.
I piatti sono internazionali e per un pranzo e una cena risulta ottimale.

ESCURSIONE

  • Tour: Banyuwangi è una cittadina senza molte attrattive pur essendo pregna di agenzie e hotel. Il prezzo delle escursioni di solito include trasporto, maschera antigas, torcia, ingresso al parco (100.000 IDR se andate senza tour) e colazione finale.
  • Da soli: un'altra possibilità, scelta da dei ragazzi che alloggiavano nel nostro stesso hotel, è l'affitto di un motorino. Considerate, tuttavia, che ciò implica circa un'ora di guida in notturna attraverso strade di montagna davvero strette e ripide. Per quanto riguarda la salita al vulcano, invece, è assolutamente possibile in solitaria; basterà accodarvi alla fiumana di gente! Consiglio: vestitevi a strati. Durante la salita sentirete caldo, ma giunti in cima l'aria è fredda e il vento forte. Munitevi di giacca a vento, felpa, maglia termica e sciarpa. Necessarie scarpe da ginnastica o, meglio ancora, scarponcini. Portatevi uno zainetto con acqua e qualche snack, ma sopratutto torcia e maschera antigas (che di solito viene fornita con il tour).

L'escursione per il monte Ijen inizia verso mezzanotte. Dall'hotel, saliamo su una jeep in compagnia di altre 5 persone. Dopo circa un'ora, attraversando strade di montagna nel buio della notte, arriviamo ad un campo base. Da qui, muniti di giacca a vento,torcia, maschera antigas e zainetto, partiamo alla volta della cima. Il percorso è un semplice sentiero di montagna. Ha una pendenza lieve e la maggior parte della gente non presenta grandi difficoltà nel percorrerlo. Lungo il tragitto, tuttavia, esistono delle "carrozze umane" costituite essenzialmente da una carriola e tre uomini. Questi signori,per circa 50 euro, vi porteranno in cima alla salita.

Dopo circa un'ora e mezza si giunge alla vetta; il cielo è ancora buio e dalla cima scendiamo verso il centro del vulcano.
Il sentiero, in questo caso, è molto più ripido, reso ancor più difficoltoso dalla presenza un flusso continuo di gente proveniente dal lato opposto. Non solo turisti, ma anche minatori che svolgono il loro lavoro: all'interno del cratere, infatti,sono presenti lastre di cristallo di zolfo. Approfittando della compagnia della nostra guida, scopriamo che lui stesso era minatore e che la vita svolta da queste persone è indubbiamente molto dura: ogni giorno percorrono per più volte un percorso accidentato con in spalle dagli 80 ai 100 kg di zolfo. Il compenso netto per 100 kg di materiale trasportato è di 100.000 IDR (circa 6 euro). In tutto ciò l'aria è colma di fumi tossici che bruciano polmoni, cute e occhi dei lavoratori. A differenza nostra,infatti, i minatori non sono provvisti di alcuna maschera protettiva.
Considerando che noi, con semplici zaini, abbiamo impiegato circa 40 minuti a completare il percorso, non si può rimanere che indignati dalle scarse tutele e dal misero compenso che questi lavoratori ricevono.

Giunti nelle vicinanze del cratere non possiamo che rimanere esterrefatti dallo spettacolo davanti a nostri occhi: danzanti fiamme blu scaturiscono dal buio illuminando l'oscurità. La reazione del gas solforico in uscita da fessure del cratere a temperature di 600°C causa una reazione chimica con l’aria offrendo uno spettacolo incredibile. I gas tossici rendono l'aria a tratti irrespirabili tanto da costringerci a chiudere gli occhi e iniziare la risalita. Giunti in cima, il sole inizia ad affacciarsi offrendoci un'ulteriore sorpresa: all'interno del cratere è presente un immenso lago, il più grande lago acido del mondo! Nonostante la levataccia e lo scarpinata, non possiamo che sederci sul bordo e meravigliarci di ciò che la natura è in grado di creare.
Ore 6, è giunto il tempo di scendere e gustarci la colazione mattutina.